Mattia Fiore – Conosco delle barche…

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logo_libera"...la legalità è un'esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune. La legalità  è quindi l'anello che salda la responsabilità individuale alla giustizia sociale, l'io e il "noi". Per questo non bastano le regole. Le regole funzionano se incontrano coscienze critiche, responsabili, capaci di distinguere, di scegliere, di essere coerenti con quelle scelte."

Possono bastare queste semplici parole tratte dal sito dell'asso
ciazione  a presentare  "Libera" ....ovvero l'associazione che da anni in prima fila si impegna a diffondere il valore della legalità e a promuovere una più forte coscienza civile, democratica e solidale.

Parlare di legalità  non è mai facile e agire concretamente lo è ancora meno. Ma c’è chi si rimbocca le maniche come "Libera" e non si lascia scoraggiare ed investe energie e passione per quel cambiamento che disseti quella sete di giustizia, di cui abbiamo bisogno. 

foto1Da tempo il maestro Mattia Fiore, si sforza con le sue opere ad essere una piccola parte di questo cambiamento e proprio poche settimane fa ha donato al Presidio di Portici dell’associazione"Libera"una delle sue opere, declinando in forma pittorica, la poesia “Conosco delle barche” . Un famoso brano tratto dall’album “ Le temps de l’amour ” della cantautrice franceseMannik ( Marie Annik Retif ) che l’ha scritto in omaggio a Jacques Brel. Il bellissimo testo della poesia e’ ricco di significato e rappresenta la metafora della vita a cui era molto legato il magistrato Antonino Caponnetto che ha guidato il Pool antimafia, ideato da Rocco Chinnici nel 1980 . 

Mattia Fiore, attraverso la sua arte ha voluto, quindi , tributare un doveroso omaggio all’insigne nonno Nino e alla sua compagna di vita , nonna Betta .

Conosco delle barche
che restano nel porto per paura
che le correnti le trascinino via con troppa violenza.

Conosco delle barche che arrugginiscono in porto
per non aver mai rischiato una vela fuori.

Conosco delle barche che si dimenticano di partire
hanno paura del mare a furia di invecchiare
e le onde non le hanno mai portate altrove,
il loro viaggio è finito ancora prima di iniziare.

Conosco delle barche talmente incatenate
che hanno disimparato come liberarsi.

Conosco delle barche che restano ad ondeggiare
per essere veramente sicure di non capovolgersi.

Conosco delle barche che vanno in gruppo
ad affrontare il vento forte al di là della paura.

Conosco delle barche che si graffiano un po'
sulle rotte dell'oceano ove le porta il loro gioco.

Conosco delle barche
che non hanno mai smesso di uscire una volta ancora,
ogni giorno della loro vita
e che non hanno paura a volte di lanciarsi
fianco a fianco in avanti a rischio di affondare.

Conosco delle barche
che tornano in porto lacerate dappertutto,
ma più coraggiose e più forti.

Conosco delle barche straboccanti di sole
perché hanno condiviso anni meravigliosi.

Conosco delle barche
che tornano sempre quando hanno navigato.
Fino al loro ultimo giorno,
e sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.