Redazionali

Hanno scritto: 

Maria Elena Crea, Nunzio Bibbò, Mara Ferloni (A.G.E.S. Roma), Maurizio Vitiello, Paola Copertino, Mary Attento,
MattiaFiore0000000113Franco Tontoli, Alfredo Cardone, Angela Porfidia, Carlo Roberto Sciascia, Antonio Bertè,  C.Pace, Antonio Calabrese, Gaetano Capasso, Antonio Trillicoso,  Antonio Parrella,  Silvestro Montanaro, Lorenza di Donato, Patrizio Siviero, Mario Setola, Ornella Fumo, Francesco Celiento, Rossana Calbi, Valentina Nacchia.

Hanno pubblicato:

Art Leader, Arte, Quadri e Sculture, Il Roma,"Senza titolo", L’Avvenire, La Nazione, Il Corriere della Sera, Il Globo, La Gazzetta del Mezzogiorno, Ciociaria Oggi, IlCorriere di Caserta, Il Giornale di Napoli, Il Resto del Carlino, Il Corriere Adriatico, L’Orizzonte, Qui Touring, L’Araldo del Sud, Ideacittà, Napoli Notte, Il Mattino, La Repubblica, Caserta Nuova, Puglia, Il Giornale di Caserta, Afragola Oggi, I Popolari, Area Metropolitana, l’Altra Molfetta, Il Punto, Il Gobbo, Il Risveglio, Cogito, Il Nuovo Napoletano, Caivano News, Whipart, Martemagazine, Nanomagazine, Albatros Magazine ed innumerevoli testate web.

Hanno trasmesso attraverso le frequenze radiotelevisive:  Rai 3, Tele Luna, Tele Alternativa, Tele Norba , Rete 7, Rete Capri News, Napoli Canale 21, TeleCapri; ed inoltre Radio Caserta 1, Radio Maddaloni International.

Bibliografia pubblicata su :  “Top Art ‘99” - Art Diary "Flash Art"., Bollettino “Arte Valori” Accademia Internazione d’Arte Moderna di Roma.

Opere in esposizione permanente: Museo di Morcone (Benevento), Convento della Basilica di S.Francesco di
Assisi (Perugia),  Basilica di Santa Maria della Sanita’ (Napoli) , Chiesa Abbaziale di S.Maria Maggiore di Montecalvo Irpino (Avellino), Castel dell'Ovo (Napoli), Duomo di Casertavecchia (Caserta), Museo di Arte Moderna di Capua (Caserta), Head Office Unilever di Roma, Meeting Point Catacombe di S. Gennaro (Napoli), Unilever Office Building Caivano Factory, Magnum Pleasure Store Venezia, Magnum Pleasure Store Napoli , Magnum Pleasure Store Roma, Magnum Pleasure Store Firenze. 

Alcuni commenti alle opere e all'arte di Mattia Fiore:

Francesca Romana Fragale

 "Ideata a pandemia conclamata svela un intimo racconto, un modo di chiudersi in sé stesso per rivelarsi con riservatezza. Mattia Fiore Antonella FioreLa scelta del materiale di supporto, una tela di lino grezzo che racconta ictu oculi la sua antichità, rende il quadro asimmetrico e materico, come una sorta di bassorilievo che espone una riuscita fusione tra la materia e il colore.

Chi legge questa mia nota critica deve rifarsi alla propria immaginazione per leggere con me, che posso osservare l’opera dal vivo, l’identità tra una asperità o rotondità del tessuto e la scelta cromatica effettuata dall’artista. Piccoli avvallamenti e piccoli monti che si susseguono come onde di un mare immaginario e cerebrale.

Per acuire l’effetto prospettico vengono sapientemente scelti i colori caldi rosso e giallo per avvicinare sezioni più alte del tessuto all’occhio dell’osservatore e i colori freddi azzurro blu e verde per donare dinamismo.

Quest’opera crea un effetto ipnotico, come molte creature del Fiore. L’osservatore attento a un certo punto deve riuscire a staccarsi dal primo impatto, che è satisfattorio perché intrinsecamente bello, gradevole, sufficiente a fare staccare le sinapsi da molte noiose contingenze quotidiane. Di primo acchito si può ritenere che la medesima composizione abbia la finalità di evasione dello stesso autore  Poi, senza ostentare dietrologie, un’attenzione ulteriore svela dei volti, difficilmente leggibili da foto.

Questo quadro analizzato con attenzione rivela dei tratti forti, delle tinte a contrasto drammatiche, dei pensieri complessi. Di certo tuttavia il fluire dei bei turchesi e degli azzurri costituisce la speranza, istituisce dei varchi salvifici.

L’opera del Fiore rimane ottimistica, verso la salvezza del mondo col tramite dell’arte e della bellezza, ma non senza una previa profonda e acuta riflessione

Francesca Mezzatesta

“...in studio et amore et arte opus est" (Panowsky), lì dove la bellezza cosmica agisce insieme a quella psichica dell'uomo

Quando immaginiamo luoghi onirici pensiamo ad artifizi mentali, invece la dote dell'Arte è quella di donarci infinite possibilità dimensionali, tra paesaggi psicologici e spirituali, dove coesistono libertà e potenziali creativi. Ciò accade osservando e viaggiando attraverso lo stupore e il carisma enigmatico, suscitato dalle opere del Mezzatesta300Maestro Mattia Fiore, uomo e artista impegnato sia culturalmente che socialmente, in quanto attento alla valorizzazione e all'influenza dell'arte nel contemporaneo. Un "Lux Pingendi" il cui colore si fonde con la linfa spirituale, in sincronia tra la luce e l'atmosfera e si condensa sul supporto, al contempo sia dello stato eterico che fisico del colore.

Tra catarsi ed ebbrezza espressiva , il Maestro con perizia tecnica e genialità inventiva, proietta questa "armonia immaginale" nelle sue tele, che divengono vere e proprie "mappe emozionali". Suggestioni di un viaggio, dove occorre non limitarsi allo sguardo, emozioni che affiorano in una peculiare facoltà dell'anima che diviene riflettente dall'opera stessa. Egli si avvale di altre vie contemplative ed esperienze pittoriche, animatrici di percezione nel profondo dell'essere, che cristallizzano sullo spazio dipinto energia intensa e basculare con il fruitore. Dal trascendere da ogni descrittivismo naturalistico o figurativo, la sua arte non si limita ad essere piacevolmente estetica, ma trattasi di un'arte iniziatica, arricchita del processo interiore dell'artista, che illuminato dalla sua stessa ispirazione, si connette a viaggiare "entro sé stesso", per donarsi all'esterno. Al termine del suo lavoro impetuoso di spatole, pennelli e di alchemiche filosofie, si scalfisce la scorza dell'"ego" per rinascere in una nuova consapevolezza, risvegliandosi, da quel furore che dall'inconscio muove il gesto tradotto in pensiero, sogno, poesia, meditazione: Arte! L'opera transfert di questo processo, lascia libero l'osservatore di interagire con essa attraverso le molteplici possibilità espressive, in sinestesia tra i sensi e abbracciando tutto le altre forme d'arte che Mattia Fiore con la sua elegante "cifra" riesce a trasferire. Così che la sua versatilità, si trasforma in oggetto di design o moto tra le pieghe di un abito dalle cromie inconfondibili , tutto sempre con professionalità ed eleganza, dunque non solo in grandi gallerie ma anche tra le passerelle milanesi, contraddistinguendosi anche nella Moda, al Teatro recentemente con performance che illustrano la sua genialità impetuosa sulla tela. Non per nulla Gurdjieff dice che un’immagine ha maggior valore più di mille parole e che nell'arte oggettiva casualmente si crea e che nulla è determinato, tutto può essere frutto di molteplici possibilità espressive e interpretative. Così l'opera diviene interattiva e si fonde con la linfa spirituale di ognuno, in sincronia tra luce e atmosfera, si condensa sul supporto, tra stato eterico e fisico del colore e penetra nello spazio circostante.

Mattia Fiore LucarelliNe erge dalla materia del colore, filamenti di energia impalpabile ma percepibile, che ci proiettano nella dimensione di libertà scelta dal Maestro, contrario ad ogni tradizione materialista e superficiale che lo circonda, in quella unicità che lo contraddistingue. Arte e vita, in un unicum, riflettono la sua stessa personalità solare, arricchita con passaggi di opera in opera, che dal micro al macrocosmo, trattano la sacralità della bellezza armonica del cosmo, e ne celebrano la rinascita di valori che dall'uomo spesso sono dimenticati.

Cultore della Storia dell'Arte, agisce tra tradizione e sperimentazione, con richiami fugaci che dalla beat generation hanno creato una svolta culturale in America tra influenze zen e di altre filosofie orientali, che vedono l'atto del dipingere un mezzo di meditazione. Certamente sarebbe semplice paragonare l'arte del Maestro al "dripping " di Pollock, ovviamente passaggi di studio e ricerca tecnica non lo escludono, ma le sue opere sono ricche di altro spirito unico e irripetibile e espressione del nostro tempo. Certamente le sue conoscenze e studi avrebbero potuto nutrirsi anche del primitivismo parietale di Lascaux o delle contaminazioni che da Schopenhauer a Nietzsche o Leibnitz considerano l'arte come "illuminazione" stessa, sino ad altra teosofia del colore del militante del Bauhaus : Itten. Tutti attraversamenti di un percorso sperimentale e probabilmente non gli unici, che Mattia Fiore, ha studiato, elaborato, trasceso, per giungere a un’intimistica e inedita espressione. La forma diviene sentiero dell'anima quale espressione esterna che dà voce e spazio all'essenza in contrasto con la falsità della società contemporanea e le sue bruttezze e diviene ambasciatrice di nuovi messaggi verso la bellezza e l'assoluto, come identità e completezza dal micro al macro, all'universale al particolare. Dinanzi alle sue produzioni artistiche siamo sedotti da un’empatia immediata, quella che per Worringer è complementare all'astrazione. Fondamentale nelle sue creazioni artistiche non vi è solo l'invito alla contemplazione, ma riscontriamo anche tratti identitari della sua terra e i simboli delle "geometrie sacre" della natura e delle loro forme , che esaltano spirali, o segni allusivi ai cicli della vita. Dai bagliori magmatici dei rossi fuochi vulcanici che si trasformano come coralli in metamorfosi vicino ai blu degli abissi del mare, rivisitando tutte le sue gamme confinanti a quelle del cielo sino ai lampi di luce eburnea e inafferrabile, che guizzano veloci e abbaglianti tra un colore e l'altro. Un sentimento cromatico, dove cielo e il mare si incontrano in quella linea di infinito, non in una mera rappresentazione ma da un superamento di un "limen". Dal sentimento all'intuizione e al gesto, dai brividi elettrici in cui illustra approcci di mondi magnetici, allo spazio espanso nato da idee e pensieri che ergono dall'inconscio e si liberano di energia evocativa e osmotica della natura. Intensi i richiami all' afflato vitale e sensuale dei colori del cosmo all' alchemica comunicativa e poetica dell'astrazione informale, in cui crea virtuose texiture, che all'occhio concedono di appropriarsi degli altri sensi, lasciandoci scrutare la visibilità dell'invisibile. Dal caleidoscopico tripudio attraversa il caos di un big bang sino a generare nell'intimo "immaginaire" dell'osservatore fiori che sbocciano in orchestriche, in estensione di un universo interiore che ascende al suono sino a divenire musica.

MattiaFiore - Brunella ZevolaPer il Maestro, il supporto pittorico, si trasforma in un pentagramma, dove ogni segno è una nota sempre in continuo movimento, il colore decide la forma stessa e si plasma con la materia cromatica come in sintonia elettiva con la musica e lo spirito introspettivo. Kandinsky, considera questa corrispondenza tra suono e colore come forza primigenia e sinestetica generatrice di forma in forma, di colore in colore, di nota in musica. Platone nel Timeo evoca l'idea di spazio in cui le cose gravitano come ricettacolo del cuore così si generano risonanze ed echi in rapsodie affascinanti delle sue superfici pittoriche. Non per nulla di recente il Maestro dedica un'opera al musicista di recente scomparso Ezio Bossio, ne celebra una lettura distintiva emblematica della "bellezza" del mondo e delle connessioni simbiotiche spirituali, in cui l'uomo dovrebbe raggiungerne lo status eletto di vitalità ed armonia. La sua capacità di giungere agli animi più sensibili che oltrepassano il semplice sguardo per inoltrarsi nella sinestetica fusione tra le arti e in ciò che rende l'uomo nobile insieme al suo pensiero. La tela diviene così spazio scenico della "verità" e un ritrovamento tra i luoghi della memoria in un percorso di profumi ed emozioni, pur estrapolando il superfluo della rappresentazione per concederci impatti di potente forza creativa, trasfigura le deduzioni ovvie per innalzarsi nello scenario di una quinta essenza della vita. Esperienze estetiche ma anche estatiche, un fluttuare tra il metafisico e l'esigenza di totalità, in quel lievitare di forme e unità mistica che oltrepassa ogni apparenza per unire alla ritmica del suo gesto pittorico, onde sonore, di esplosivi bagliori improvvisi che dialogano nel mistero e misticismo assorbito nelle vite passate delle tele di juta e delle antiche stoffe di corredi antichi. I loro vissuti restano in ombra e come in un palinsestum in pergamena contengono antiche narrazioni di vita con tutti i loro segreti. Adesso divengono supporti pittorici in sinfonica espansione, nuovi attimi, senza cancellarne la memoria, ma prolungando la vita, "scrivendoci" sopra. L'essenza delle cose raggiunta al di là rende partecipi gli spettatori dell'opera in un "investimento magico e fenomenico", in cui il materico trascende lì, dove tra i locus dell'arte e della vita il corpo scompare.

Le sue opere rappresentano nel contemporaneo un involucro tra divino e umano che inducono a illuminarci in messaggi, che entrano nel cuore e rilucono di : "Armonica bellezza".

Maria Grazia Agovino

“ Una serie di pensieri, sparsi qua e là, appunti, piccole meditazioni personali e riflessioni varie su tutto ciò che mi sta a cuore……….in particolare su tutto ciò che è arte ed espressione emotiva e tutto ciò che è in grado di vibrare in consonanza con la mia testa e la mia anima……….senza trascurare le dissonanze”.

MattiaFiore0000000111E’ Napoli l’ultima grande città baluardo dei panni stesi ad asciugare, un’immagine stereotipata ma dal forte appeal. Ricreata ad effetto, con “i panni” di una volta, per l’allestimento della mostra di Mattia Fiore, rappresenta qui l’elemento oleografico che identifica, sempre e comunque, l’appartenenza dell’artista a quel mondo. Si presta ad essere materia per opere d’arte contemporanea esposte al Museo Nazionale Archeologico della Valle del Sarno, dove il corredo di famiglia viene steso per le scale – ad asciugare – per affermare un’idea di fondo di libertà. Libertà di pensiero e d’espressione che affiora dai dipinti di Mattia, composizioni luminose d’autore, disegni multicolori e luccicanti che pervadono l’anima e la mente . A Salisburgo, in occasione del Festival di Pentecoste dedicato alla musica di scuola napoletana, progettato da Riccardo Muti, a trasformarsi in un vicolo di Napoli, è stata Haffnergasse, una delle stradine più caratteristiche del borgo antico ma anche la più elegante per le botteghe griffate che vi si affacciano. E qui, a Sarno, è il suggestivo scenario del settecentesco palazzo Capua, sede del Museo, a fare da sfondo con la sua caratteristica scalinata a logge e arcate, ad un originale allestimento che celebra proprio il tema dei panni nei vicoli, il trascorso di Mattia Fiore intriso di emozioni del suo presente ed antifona al suo futuro: ciò che è stato, cio’ che è, ciò che sarà. Panni stesi da un capo all’altro, un patchwork allusivo al tempo che scorre e alla tradizione che resta.
Risonanze, vibrazioni, consonanze…………….queste le sue tematiche, e pertanto le opere di Mattia, come panni appesi per le scale del palazzo, sono il simbolo dello scambio tra le vibrazioni del corpo e quelle dello spirito, rappresentazione di una grande verità umana, straordinaria unione fra spazio interiore e spazio esteriore. Ma ‘panni stesi’ sono anche quelli di Venezia, raccontati nelle tele del Canaletto, di Roma, di Bari, oltre che di tutte le città del sud, quelli che si ritrovano nelle gouaches o nella pittura della scuola di Posillipo, ma anche nelle città del Nord America, dell’Inghilterra e di tutte quelle che hanno potuto conoscere il fascino di un’atmosfera da vicoli.

”Lasciatevi trascinare dalla corrente emozionale che queste opere vi trasmettono e di certo, ritroverete qui, per le scale come nei vicoli, nei dipinti di Mattia, le vostre proprie “ consonanze ” attraverso una passeggiata tra un tumulto di immagini, suoni, colori e luci che coinvolgono e infondono un sentimento inconsueto e piacevolissimo”.

“Schiaffi di vento scuotono il mistero
Carezze di sole scaldano i colori…………
Accolgono emozioni, sofferenze,gioie giochi di bambini
Sputano amarezze, fatiche , delusioni……
Ballano la vita, scrollano passioni
attendono il tramonto per ricominciare…”

MattiaFiore0000000109Carlo Roberto Sciascia

Mattia Fiore, in una sorta di controllato sconfinamento, dipana un’armonia di colori dalla decisa valenza interiore con un fluire di tessiture cromatiche e di sfilacciata luminosità; la trama pittorica, privata del limite della forma e del peso della materia, si evolve in frammenti di sensazioni ed in un pulviscolo di incorporee emozioni, generando un magma silenzioso e decantato. Ogni stato d’animo diventa un frammento d’infinito, un attimo fuggente e, come affermato da Marcel Jouhandeau nella “Algebra dei valori morali”, “l’istante occupa uno stretto spazio fra la speranza ed il rimpianto, ed è lo spazio della vita”. I colori sono utilizzati allo stato puro per non danneggiare quella loro immediatezza e “veridicità”, non hanno riferimenti al mondo fisico materico, ma si proiettano verso il mondo intimo e spontaneo dell’essenza dell’umanità; l’artista, infatti, si slancia in appassionate tentazioni tratte dal suo inconscio e crea sogni cosmici nei quali si affollano, fino ad esplodere, ribollimenti gioiosi in libera agitazione nell’etere perennemente in fieri. Gli elementi cromatico-gestuali, che agitano le tele di Mattia Fiore, si dissolvono in avvolgenti flutti appassionati, senza mai stemperarsi, per accedere al cosmo del nostro io, contenitore di tempo e spazio. L’immagine si frantuma in una miriade di tracce guizzanti, la memoria abbandona la forma per i turbamenti di momenti vissuti profondamente ed i luoghi della propria interiorità, misteriosi e suggestivi in un’apparenza caotica ed inquieta, fanno viaggiare la mente del fruitore in un turbine armonioso di pura energia. L’immagine, infatti, si frantuma in una miriade di tracce guizzanti, sono gli echi di emozioni profonde, di turbamenti dell’anima, di istanti vissuti appieno con passione mediterranea; in una caotica apparenza, l’artista stimola il fruitore ad intraprendere un viaggio nel suo mondo interiore e rendere palpabili le suggestioni più immediate.

Edmondo Bellucci

Artista di altissima sensibilità coloristica, dà l'impressione di trovarsi innanzi ad un contesto sognante in cui una miriade di elementi si fondono per realizzare, attraverso la luce ed il colore, una suggestiva immagine formale. La sua tavolozza si adagia dolcemente sulle forme sovrapposte, sui riflessi, sulle differenze cromatiche per raggiungere poi una totalità tonale di grande effetto virtuale. E' proprio la prerogativa dell'astrattismo che Mattia Fiore adopera e sfrutta totalmente per dare vita alle sue opere di estremo effetto coloristico.

Nunzio Bibbò

L'immaginazione accompagna da sempre il cammino dell'uomo artista e Mattia ne è fortemente convinto. Le superfici dei suoi quadri animati da MattiaFiore0000000102segni, forme e cose indefinibili, ma tuttavia familiari e le fitte trame colorate conferiscono al mondo pittorico di Mattia Fiore un significato di analisi della materia e del microcosmo. Talune composizioni sconfinano nell'infinito e nell'immaginario per captare forme e spazi di sacralità primordiale. Entro questi principi và collocata la ricerca pittorica di Mattia Fiore. Il mondo pittorico di questo artista spontaneo ed il suo metodo di lavoro e di ricerca è da considerarsi il risultato di un procedere emozionale ed istintivo. Anche se evidenti sono i riferimenti alla pittura gestualistica di Jackson Pollock o a quella spazialistica di Kandinskij. Mattia Fiore impone alle sue creazioni una personalità ben distinta che lo pone in un piano di originalità.

Antonio Bertè

Mattia Fiore... come teorico della pittura appare come un seguace dell'ultimo Kandiskij del quale è fin troppo nota la parte avuta nella storia dell'arte moderna. E' interessante notare come Fiore si distingue per rigore costruttivo che è alla base delle sue sinfonie coloristiche. Al di là di ogni mito, il Nostro avverte la natura e lo slancio verso di essa è notevolmente teso al raggiungimento di una concezione pittorica della bellezza, la quale fa risaltare nel miracolo dell'Arte,l'Artista veramente libero.

Mara Ferloni

Nelle sue opere informali il colore diventa assoluto protagonista. E' segno, pensiero ed anche discorso filosofico che emerge in modo evidente da una rapsodia di colori, che crescendo riesce a trasmettere forti emozioni in chi sà leggere in profondità.

Angela Porfida

Colore...colore...colore Le sue immateriali accensioni di colori esplodono vivide nei lavori di Mattia Fiore, il cui linguaggio pittorico cancella le istanze formali e corporali, esorcizza il diavolo dei compiacimenti di geometrie e localizzazioni. Tutto si carica di energia di vita, attraverso il magme di fuochi vulcanici, fiumi torrenziali, distruzioni apocalittiche. L'occhio si ubriaca nell'ebrezza dionisiaca di un raptus cromatico che è anche annullamento dei limiti sostanziali.

Paola Copertino

Come nella musica jazz, nella pittura del Fiore, si saldano caos, improvvisazione, libertà estrema. Egli ottiene in tal modo, unMattiaFiore0000000103 groviglio di segni e macchie un intricato sviluppo di linee avvolgenti, a cui il gesto dinamico conferisce un'intensità emotiva. L'energia sprigionata dall'azione fisica e psichica insieme, mira non tanto a liberare pulsioni represse, quanto ad esprimere attraverso l'azione,l'energia più totale dell'essere, in un coinvolgimento assoluto.

Antonio Trillicoso

Nelle sue opere sono le immagini, archetipo dell'inconscio evocate a rappresentare la realtà non fenomica ma psichica. Il colore, immediato e puro, si libera dalla schiavitù del soggetto, avviandosi sulla strada dell'autonomia. La sua è un'arte "senza oggetti", in cui soltanto il puro colore e la forma producono quella "risonanza interiore" che illumina immediatamente il senso del dipinto.

Maria Elena Crea

Fantasie aerodinamiche, colori come aquiloni liberi, esprimono gioia e benessere. Il punto di forza è l'armonia delle linee e del loro incastro che vanno ad irradiare la tela, come dimensioni solari. L'espressione favauista, amalgama colori e forme come start, per una nuova creazione che nasce autonoma e spontanea, di fronte all'occhio dello spettatore. Queste forme si consumano riproducendosi apparentemente in modo confusionale per individuarne altre in via di sviluppo. Sole - terra - vento e fuoco sono le cause portanti di questa pittura.

Gaetano Capasso

Con tocco d'ala, Fiore sà trasformare macchie di materia colorata, in soffio d'anima, in vortici inafferabili e siderei, mirati ad illuminare quel quid oscuro che ci sfugge.

Claudia Pace

I segni e le macchie dei suoi dipinti esprimono percettivamente le molteplici dinamiche del gesto; gli scatti improvvisi, le soste, i rallentamenti, il moto MattiaFiore0000000105sinuoso come quello secco, la confluenza dei segni come quello della loro dispersione. Così macchie e segni acquistano la qualità "di forze" in atto. Tali microcosmi venuti alla luce nell'immediatezza, alludendo a caotici universi in formazione, a conflagrazioni stellari, a fantasie aerodinamiche, dove il colore si accende in vividi ed audaci accostamenti.

Antonio Parrella

Il colore è la sua forza. Un colore esuberante e impetuoso, steso a pennellate larghe e dense, che deflagra e fiammeggia sulla tela, travolge il disegno, costruisce i volumi. Un colore avido e materico che cattura e rapprende la luce. Orchestra sinfonie di colori dagli accenti magici e visionari, esplodendo in una luminosità incandescente fatta di gialli, rossi, verdi, azzurri.
La ricerca pittorica di M. Fiore evoca un mondo di immagini , richiamate alla mente da intense emozioni e trasferite sulla tela in composizioni ricche e profonde . Il colore è la sua forza. Un colore esuberante e impetuoso, steso a pennellate larghe e dense, che deflagra e fiammeggia sulla tela, travolge il disegno, costruisce i volumi. Un colore avido e materico che cattura e rapprende la luce. L’artista orchestra sinfonie di colori dagli accenti magici e visionari, esplodendo in una luminosità incandescente fatta di gialli, rossi, verdi, azzurri, ed esprimendo emozioni intime e molto intense , semplicemente attraverso forme forme e colori , senza alcun riferimento al mondo reale Le sue opere esprimono gioia con un’armonia che si insinua nei meandri di linee avvolgenti e che senza esitazioni raggiunge il cuore dell’osservatore ,ricreando raffinate e dolci suggestioni .

Patrizio Siviero

Mattia Fiore e’ una delle personalita’ artistiche piu’ rappresentative del nostro tempo e della nostra regione.Lo stile di Mattia Fiore e’ inconfondibile eppure sempre nuovo, perche’ nuova e sempre in progressione e’ la sua ricerca di espressione per quelle che sono le fondamenta di tutta la sua struttura pittorica : i sentimenti .Questi , espressi allo stato puro sotto forma di colore armonico, non sono mostrati subito a chi guarda. Un turbinio cromatico di spirali , picchi, vortici MattiaFiore0000000107ed onde ci “aggredisce”, mapoi poco alla volta si individua un piccolo sentiero , un ponte che ci conduce all’interno di un mondo meraviglioso , ma nel quale camminiamo in punta di piedi, perche’ e’ il mondo segreto dell’artista . La pittura di Mattia Fiore e’ un magistrale connubio tra intelligenza e sentimento , unione che fa di questo artista un maestro della pittura contemporanea.

OrnellaFumo

Mattia Fiore offre con le sue interpretazioni un itinerario di coscienza personalissimo e a rintracciare la materia densa della coscienza e delle emozioni , quando ancora il procedimento razionale non ha provveduto a rimuovere o meglio a nascondere nell’oblio le sensazioni dell’inconscio. Un inconscio che diventa anche assoluto perche’ e’ per l’artista continua ricerca l’andare oltre, a fermare il nucleo primordiale della vita , dell’istinto che si coagula nello squarcio di luce, nel bagliore del colore fermo come macchia a donare la forma ancestrale al tutto .Ecco perche’ bisogna leggere nelle sue circonferenze di luce che a spirale si stringono fino a definire il nucleo compatto di vibrazioni cromatiche intense ,per capire come la linea che, sinuosa e cromatica ,definisce le figure nella nostra memoria , quali archetipo di una storia lontanissima nel tempo e nello spazio, e’ la stessa dei misteriosi autori delle grotte di Lescaux in Francia , che prima testimoniarono la forza di impatto nella storia del segno che significa alla memoria della persona e del gruppo , alla sensibilita’, alla fantasia , alla evocazione fantastica di immagini e che percio’ ha valenza eterna .L’operazione estetica di Mattia Fiore e’ quella di sbriciolare le sensazioni, le suggestioni del cuore e della fantasia in vortici luminosi ed incandescenti di poesia dell’animo, di colori della tela, di musiche inesprimibile e di riproporre a noi spettatori la possibilita’ di comunicare oltre le regole .

Francesco Celiento

Tonalita’ cromatiche intense,estrema sensibilita’, passione prorompente , amore e calore incontenibile verso la propria terra , la natura,la vita e l’arte. Tutto questo e’ Mattia Fiore.

Carlo Roberto Sciascia

Il mondo vibrante ed intenso di Mattia Fiore vive di mille colori e si dipana in percorsi sinuosi, che attraversano la superficie pittorica fino a renderla un unico magma denso e corposo ; turbamenti dell’anima ,materializzatesi in guizzi cromatici , lo animano con MattiaFiore0000000108presenze inquiete e sfuggenti sono i luoghi della personale misteriosa interiorita’, densi di suggestioni imperscrutabili che scaturiscono dal profondo io ma che si avvalgono della quotidianita’ per recuperare sensazioni intime istintive. L’immagine stessa si frantuma in misteriosi segni dall’intensa gestualita’ alla ricerca dell’attimo fuggente e, quale apparizione sospesa nel tempo, si stempera in un magma dal vigoroso dinamismo e in un’ esplosione di mille densi e accesi colori , dalla tonalita’ decisa. Si nota in questi sprazzi vorticosi , che si evolvono in filamenti compatti, quasi una chiusura verso l’esterno, un desiderio di intimita’ dal quale si vuol tenere fuori il fruitore;quindi, alla piena disponibilita’ ad accogliere ogni sensazione proveniente dall’esterno, fa riscontro una resistenza a farsi conoscere al mondo circostante . Le opere di M. Fiore finiscono con l’apparire isole del proprio io , monadi che si rincorrono in circolo e si tuffano nell’ignoto dei propri sentimenti .E’ un’arte impulsiva, legata solo a sussulti istintivi , ai piaceri derivanti dalla trepidazione che si traduce in opere puramente cromatiche e segniche;notevole e’ , infatti l’impulso introspettivo nell’artista che lo induce alla meditazione e finisce per rivelare se stesso negli accenti piu’ lirici ed accattivanti trascendenti la forma .La minima vibrazione del cuore , la delicata emozione sono percepite dall’artista che li proietta in elementi cromatici ed in intenso dinamismo gestuale capaci di far esplodere le appassionate sensazioni della vita segreta dell’io , mai veramente svelato in tutte le sue sfaccettature .

Alessandra Fiore

L'artista orchestra sinfonie di colori che esplodono in una luminosita' incandescente , esprimendo emozioni intime e molto intense .Il colore e' la sua forza, un colore avido e materico ,esuberante ed impetuoso che deflagra e fiammMattiaFiore0000000104eggia sulla tela ,travolge il disegno , costruisce i volumi . L'opera si pone come fonte di ispirazione. che non pretende di essere portatrice di alcuna verita' o saggezza, bensi intende semplicemente attirare l'attenzione dell'osservatore sulle sue
"vibrazioni dell'anima " e risvegliarle . Il dipinto diventa cosi' una superficie di proiezione di sentimenti e nel contempo un mezzo per evocarli. Solo i pensieri ,i sentimenti, le associazioni dello spettatore e il suo confronto creativo con il dipinto risvegliano l'opera dal suo sonno e la trasformano in qualcosa di speciale, cioe' in quello che si definisce "opera d'arte".

Adriano La Regina

.....evoca il movimento verso il mondo, il flusso della vita.
Il divenire, l'eterno movimento, la continua trasformazione, è il fulcro attorno al quale ruota la natura, l'uomo, ma anche le opere pittoriche di questa mostra. Un inno all'esistenza, un viaggio emozionante fra tonalita’ cromatiche intense,estrema sensibilita’, passione prorompente e atmosfere che arrivano dritti all'anima. “Anche la luce sembra morire nell'ombra incerta di un divenire”(Fabrizio De André)

Mattia Fiore abbandona ogni tipo di figuratività per privilegiare il totale astrattismo. Si perde così qualsiasi contatto con la realtà oggettiva a favore di una realtà interiore ed irrazionale. La sua e’ una pittura d’istinto, di gesto, una pittura che prevede l’intero coinvolgimento corporeo.  Inoltre è interessante notare che i dipinti dell’artista, oltre ad essere certamente realizzati di getto ed istintivamente, sono comunque frutto di un progetto, di uno studio, di un disegno mentale ben definito, come dimostrano i numerosi bozzetti preparatori di diversi lavori. L’opera d’arte è per Mattia Fiore completa quando lui “sente” di essere giunto alla fine, quando in qualche modo avverte di aver risolto il disegno visualizzato nella sua fantasia cromatica.

“I quadri esprimono il subconscio dell’artista, il suo mondo interiore, popolato da figure ed immagini irrazionali. Tale subconscio viene riversato in maniera diretta sulla tela, come se si svuotasse un vaso di sabbia su una tavola Mattia Fiore -Iagodi marmo, senza passare per il filtro razionale della mente”.

Rosa Damiani 

....Come galleggiando in un sogno ad occhi aperti davanti alle opere in mostra si resta colpiti dalla forza estetica di un apparente universo caotico, che penetra nel profondo sollecitando il nostro “IO” interiore e legandosi profondamente alle filosofie esistenzialiste. Il percorso artistico del M° Fiore, è messo in evidenza proprio dalla sua capacitò di valorizzare l’inconscio, ciò che appare sulla tela è pura liberazione dell’energia interiore, di quell’inconscio che vive in ognuno di noi, e che deve solo essere scoperto e liberato dal pensiero formale. Essere fuori dagli schemi ecco il segreto del successo di Mattia Fiore, un altrove che piace e che attrae, proprio perché non è razionalizzabile e rompendo i canoni tra immagine bidimensionale e immagine plastica, diventa essenza dei valori estetici ed espressivi.....”

Alcuni dei commenti alle opere di Mattia Fiore presenti sui social-media

 

 

Francesca Mezzatesta

"Un immersione nel colore affascinante, una giungla caleidoscopica di cromie e vitalita' , energia e motus in compositio seducenti e sensuali, narrazioni misteriose che mettono al contempo a nudo la vera bellezza della luce..."

MattiaFioreParrella"Come sempre il suono e il colore sono per il Maestro un unicum di note…."

"E l’atemporale spazio diviene aspaziale. Lo sguardo è rapito dallo sfondo e naviga felice tra cromie che palpitano di vita: attimo per attimo. Il tempo che passa è solo un’illusione, è solo movimento e l’oggetto resta eterno innamorandoci del suo prezioso messaggio e dei momenti in cui essendoci compagno e complici ha scandito il tempo di attese pensieri, o quando è stato lì nel nostro polso a condividere con noi il cristallizzare di eventi in ogni battito di vena collegato al nostro cuore…….

I materiali e le metodologie di impiego in uso del Maestro Mattia Fiore fa si che il ritmo di contemplazione per “ogni oggetto” da lui creato, possa terminare nel momento in cui lo crea ad essere un mero oggetto ma qualcosa di vivo e pulsante da osservare, da indossare, da…meditare.

"La contemplazione si sa…è uno scrigno personale che invita ognuno a soffermarsi sui dettagli e ognuno con il proprio ritmo personale di contemplazione regolamenta il proprio soffermarsi ecco…le pieghe…sintomo di movimento e questa foto ne esprime in pieno il senso indossando un capo di Mattia Fiore ogni volta con il movimento del corpo in un tutt’uno ogni colore può vibrare di una sua luce."

"Già l’uso della stoffa era impiegato in epoca Tang ( 618/907) che ne levigavano la superficie sulla pietra sino a farne riflettere la luce, e i colori usati dai pittori migliori erano proprio quelli che usavano i supporti nell’espressione della ricchezza di colori presenti in natura e in un legame indissolubile che tali colori creano con l’armonia del pensiero anche per chi li riceve e in questo caso…per chi li indossa. Il Maestro Mattia Fiore tra mente/creazione/azione realizza in ampie dimensioni opere d’arte usando antiche stoffe di corredi che con un MattiaFiore - Garzoloro vissuto contengono la storia e si impregnano di una magica ritualità intrinseca nelle sue opere. Oltre le diverse stesure di altra materia che precedono la stesura del colore l’azione pittorica abbraccia quella rituale. Ogni “luogo” dove poggia uno dei suoi colori e’ frutto di una narrazione e non di una mera rappresentazione, che ampia dall’interno stesso di essa il rapporto intimo con il fruitore, Da qui la logica di inserire porzioni delle sue opere o intere suggestioni cromatiche anche nel design o nel concept della moda creando un legame che ispira ad una quarta dimensione che auspica all’energia, a un nuovo modo di essere sempre unico e irripetibile: il tempo!"

"Moto persino tra le pieghe tra le pieghe come un mondo bellissimo osservato dall’alto, tra i colori del cosmo ravviso geografie di bellezza e armonia di una splendida anima artistica"

"È di una delicatezza indescrivibile a parole! Un cuore basculare che rimanda amore e bellezza, quel riflesso di cui il mondo ha al momento tanto bisogno tra le pieghe e trame del supporto indugia il colore con armonica luce, come un ciclo infinito di candori e bagliori cromatici, e di doni di vita! Grazie dei bei messaggi che la tua Arte ci dona nelle sue molteplici sfaccettature, senza mai ripetersi con l’eleganza e lo stile che ci rappresenta in Italia nell’Arte".

"Un viaggio caleidoscopico ricco di luci, suoni e cromie poetiche per ogni citta’ ! Grande Maestro".

Rif. Omaggio a Ezio Bosso : 
"L’opera riflette l’orchestrica cromatica su quella musicale. Come già avevo accennato tempo fa, le tue opere emanano ispirazioni a più sensi dalla recezione di un suono al profumo di prai in fiore allo sguardo che segue percorsi danzanti di linee e intrecci di colori accostati con eleganza con cui ti contraddistingui in ogni tua opera. La superficie pittorica diviene così un grande pentagramma dove note giocose e ampi rigoli innescano energia e desideri di rinascita."